Essere gli uni per gli altri in Cristo

Esercizi Spirituali di Quaresima 2023

Sabato 25 e domenica 26 marzo si sono svolti a Roverè Veronese gli Esercizi Spirituali unitari di Quaresima organizzati dall’Azione Cattolica della diocesi di Carpi e guidati da mons. Ermenegildo Manicardi sul tema della Lettera ai Galati di San Paolo: “Gli uni gli altri – la negazione della differenza: siamo diversi, ma in Cristo non c’è più nessuna differenza”.

Interessante come San Paolo fosse molto schietto quando parlava alla comunità: “Mi meraviglio che, così in fretta, da colui che vi ha chiamati con la grazia di Cristo voi passiate a un altro vangelo”, un modo per calarci subito in un clima di conversione e ricordarci che non si può passare ad un altro Vangelo perché, in realtà, non ce n’è un altro.
San Paolo aggiunge che il Vangelo che lui annuncia “non segue un modello umano e lui non l’ha ricevuto né l’ha imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo”, perciò Cristo deve assolutamente bastarci: non ci sono aggiunte possibili o utili. Non facciamoci tentare dalla voglia di disporre di Dio e della sua immagine a nostro piacimento, come accade nel brano di Esodo (32,1-6): quando il popolo decide di costruirsi un “vitello d’oro”, adorarlo e festeggiare.

Per questo ci esorta a riscoprire la nostra identità (Gal 3,26-27): “Tutti voi siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo”, quindi non c’è più alcuna differenza. Gesù ha abbattuto il muro della separazione, delle differenze, attraverso la croce (Ef 2): anche se siamo tutti diversi, in Cristo diventiamo uguali.

Occorre, poi, fare attenzione a preservare la libertà cristiana, che è l’obiettivo dell’opera di Dio in Cristo: “Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù” (Gal 5). La libertà non può essere un pretesto per vivere secondo la carne e la pienezza della legge diventa l’amore del prossimo. Poi, Paolo fa anche un appello ironico: “Ma se vi mordete e vi divorate a vicenda, badate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!” (Gal 5,15).

La relazione – gli uni gli altri – è fondamentale nella comunità: San Paolo ci sprona a una fede operante e operosa per mezzo della carità, insegnandoci cosa vuol dire impegnarsi per i fratelli caduti in trasgressione, portando i pesi gli uni degli altri e facendo sempre attenzione ad essere sinceri con se stessi senza paragonarsi agli altri, portando il proprio fardello: “Se infatti uno pensa di essere qualcosa, mentre non è nulla, inganna se stesso. Ciascuno esamini invece la propria condotta e allora troverà motivo di vanto solo in se stesso e non in rapporto agli altri. Ciascuno infatti porterà il proprio fardello” (Gal 6, 3-5). Da qui l’importanza dell’insegnamento del Vangelo di Matteo (7, 1-6): non giudicare, ma discernere.

Essere Chiesa, essere discepoli significa riconoscersi figlio di Dio e vivere liberi guidati dallo Spirito, che ci fa essere “gli uni per gli altri”, superando ogni differenza in Cristo.

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